25 aprile 2020 - 75° anno della Liberazione

Care concittadine e cari concittadini, nel 75 esimo anniversario della liberazione, rivolgo un grazie particolare a tutte le associazioni e a tutti coloro che con comportamenti esemplari, si stanno adoperando, affinché questo periodo di sacrifici ...
Data:

21 aprile 2020

Tempo di lettura:

5 min

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Care concittadine e cari concittadini, nel 75 esimo anniversario della liberazione, rivolgo un grazie particolare a tutte le associazioni e a tutti coloro che con comportamenti esemplari, si stanno adoperando, affinché questo periodo di sacrifici , possa portarci a una grande vittoria, dopo la battaglia che stiamo combattendo contro questo subdolo nemico invisibile (coronavirus).
Molte sono le analogie con quel triste periodo di oppressione vissuto dai nostri progenitori.
Oggi, ci sentiamo in dovere di rivolgere un sentito omaggio alle donne e agli uomini che lottarono fino alla morte per raggiungere un futuro migliore, fatto di democrazia e libertà . Quanto sia preziosa la libertà, forse come mai prima, oggi la apprezzeremo.
La libertà da loro conquistata con le armi in pugno, vuol dire che e’ qualcosa che si può perdere e, quindi, qualcosa per cui si deve costantemente lottare. L’esempio dei partigiani, di uomini e donne comuni, che scrissero pagine straordinarie di sacrificio, eroismo e idealità, non possono essere rimosse e vanno ricordate. Questi, di fronte a oppressione e persecuzioni, non vollero più chiudere gli occhi, al declino in cui l’Italia stava cadendo. Il loro esempio e’ tuttora valido e importante. La libertà che ci è stata donata settantacinque anni fa va difesa, protetta da ogni azione che voglia limitarla eccessivamente o, peggio, voglia imprigionarla o impedirla. Dobbiamo amare e difendere le istituzioni, unirci, farci forza a vicenda, recuperare quel sentimento di solidarietà e speranza che ha animato i partigiani e lavorare per migliorare questo nostro grande Paese.
Quello che oggi a volte manca, è il sentimento di Umanità. Tornare ad umanizzare la nostra società, piccola o grande che sia, vuol dire strapparla dal cinismo, al menefreghismo e alla freddezza dell’indifferenza. Chi, quel 25 aprile e’ sceso dalle montagne con il tricolore in mano, ci ha insegnato a vivere come soggetti attivi nel proprio mondo, ci ha spiegato la partecipazione, ci ha dimostrato la semplicità dell’altruismo. La nostra società, noi stessi, spesso ci riempiamo la bocca di concetti come “democrazia” e “libertà”, ma democrazia e libertà sono scatole vuote se alla base non c’è umanità. Se non vogliamo perdere per sempre il più grande insegnamento, che ci arriva dalla Liberazione, dobbiamo tornare a contribuire alla crescita morale della comunità di cui facciamo parte.
Viviamo un periodo storico di crisi complessiva, crisi anche di valori e di riferimenti morali. Quando comportamenti scorretti, illegali, diventano una consuetudine, si smette di vivere la propria comunità, ma se vogliamo una società più giusta, dobbiamo iniziare ad essere tutti dei buoni cittadini, oltrepassando le barriere dell’indifferenza.
Dalle rovine della guerra, dalle inenarrabili torture fisiche e morali dei lager e dei campi di concentramento, il 25 aprile, nasceva una nuova Italia, che ripudia la guerra e si impegna attivamente per la pace. L’Italia che pone i suoi fondamenti nella dignità umana, nel rispetto dei diritti politici e sociali, nella uguaglianza tra le persone, nella collaborazione fra popoli, nel ripudio del razzismo e delle discriminazioni.
La storia insegna che quando si baratta la propria libertà in cambio di promesse di ordine e di tutela, gli avvenimenti prendono sempre una piega tragica e distruttiva e portano alla barbarie, alla distruzione, alla violenza. A questo si deve reagire con grande forza d’animo, coraggio e maturata consapevolezza morale.
Allora vi erano i partigiani ora i medici, gli infermieri, le istituzioni, i volontari, capaci di coraggio, dotati di spirito di sacrificio che mettono in atto imprese eccezionali. Non va dimenticato il contributo delle associazioni e delle persone che offrono aiuti, cibo, informazioni, cure, che si prodigano a salvare la vita di tanti , rischiando la propria. Tutto questo fa grande la nostra meravigliosa Italia.
La resistenza e’ un fecondo serbatoio di ideali, valori morali e civili. Ci insegna che, oggi come allora, c è bisogno di donne e uomini liberi e fieri che non chinino la testa di fronte a chi, con la violenza, il terrorismo e con il fanatismo religioso, vorrebbe farci tornare ad epoche oscure, imponendoci un destino di asservimento, di terrore e di odio.
Grazie anche all’impegno, svolto tra tante difficoltà, l’Italia e’ diventata in tutto il mondo un modello da seguire. Il superamento della crisi sanitaria è, oggi, la priorità assoluta. Presto bisognerà confrontarsi con i danni provocati al tessuto sociale ed economico. Sarà un compito impegnativo. Ma uniti, con l’impegno, la tenacia e l’intelligenza di tutti noi, Italiani, troveremo le giuste iniziative per far ripartire l’occupazione e la piena attività delle nostre imprese. Siamo un popolo, capace di grandi slanci, di inventori, pieni di genialità, siamo provati ma eroicamente mai domati e presto ci sarà il ritorno alla “normalità”.
Ai giovani che oggi si sentono soffocare in casa, dobbiamo dare fiducia in un nuovo futuro. Il problema gravissimo del lavoro, il mancato riconoscimento dei diritti, devono essere argomenti a cui dovremo prestare attenzione centuplicata. In particolare dobbiamo riflettere sull’ambiente, finora non rispettato, che paradossalmente, con il forzato fermo di questi giorni, pare abbia tratto giovamento, a riprova che e’ possibile intervenire concentrandosi sulle misure da prendere.
Le attuali tecnologie ci permettono di comunicare in tempi rapidi, dovrebbero riavvicinarci, aiutarci a risolvere i problemi, non creare burocrazia,ma sveltire le procedure, rendere semplice la vita al cittadino. Ma purtroppo, proliferano sui social notizie false, riprovevoli speculazioni su temi e beni essenziali e, con profondo disgusto, vorremmo che questi approfittatori venissero sottoposti a pene severissime. In questo momento, ogni associazione, movimento, partito dovrebbero parlare con una sola voce, essere espressione ferma, unitaria, volta al benessere comune.
Ritroveremo la serenità e la voglia di sorridere e vivere felicemente nelle nostre famiglie, nella convinzione di esserci migliorati e uniti nei principi fondamentali della grande Nazione Italia.
Gramsci scriveva “Mi son convinto che quando tutto è o pare perduto, bisogna mettersi tranquillamente all’opera, ricominciando dall’inizio”
Ce la faremo e ne usciremo migliorati.
Viva la pace, viva la libertà e Buon 25 Aprile in serenità a tutti.
Endro Bevolo (Sindaco di Pavone)

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Ultimo aggiornamento pagina: 04/05/2020 11:23:49

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