Descrizione
Care Concittadine, cari Concittadini;
per il secondo anno consecutivo dovremo celebrare la Festa della Liberazione senza poterci radunare attorno al monumento dei caduti, luogo simbolo, per porgere il dovuto saluto e ringraziamento a coloro che devono essere ricordati per aver combattuto per i nostri diritti e la nostra libertà.
Depositeremo solamente la simbolica corona di alloro.
Il 25 aprile, Festa della Liberazione, è il momento di memoria collettiva, tutto il Paese si raccoglie a celebrare la fine del regime dittatoriale nazifascista e il trionfo dei valori di libertà e democrazia. La memoria e il ricordo ci devono indurre ad evitare di cadere negli stessi errori del passato.
Nel 1945 si combatteva per una Patria con un futuro senza tiranni. In tutte le città occupate i partigiani si ribellarono per abbattere la dittatura. Il 25 aprile fu un momento di grande gioia, perché finì la guerra, e l’Italia tornò libera.
Ora siamo nel mezzo di una grande metafora bellica, quella che ci sprona a combattere un nemico subdolo ed invisibile, con le armi della quarantena e del distanziamento, siamo in trincea per sconfiggere il Coronavirus. Lo vinceremo, anche con il vaccino, se saremo un esercito votato a una causa comune, compatto e coordinato.
Il vaccino per il nazifascismo e il razzismo non si è mai trovato, la guerra e’ diversa da questa emergenza, allora c’erano la fame, il freddo e i bombardamenti, si viveva in un regime che aveva scatenato l’inferno. Ora siamo cittadini con diritti, non sudditi come allora, ma dobbiamo ricordarci che la libertà, senza giustizia, è nulla e le fatiche si superano con lealtà, onestà, autodisciplina.
I valori che furono alla base della resistenza continuano ad essere valori morali e civili di portata universale, sui quali il nostro popolo ha saputo costruire il proprio futuro. L’Italia ha superato ostacoli che sembravano insormontabili, non a caso le energie positive che seppero sprigionarsi portarono alla rinascita, e il popolo italiano riprese in mano il proprio destino.
Stiamo attraversando un periodo difficile per la pandemia Covid, che ha fatto emergere difetti strutturali del nostro Paese, soprattutto nel sistema sanitario che dovrebbe essere prioritario per la tutela della salute di tutti.
Il percorso della pandemia come quello della resistenza ci lascia degli importanti insegnamenti. Ci siamo trovati all’ improvviso ad affrontare con pochi mezzi un problema enorme e dover dare risposte immediate a problemi urgenti, soprattutto ai più deboli che stanno subendo in misura maggiore le conseguenze della crisi.
La nostra libertà deve essere energia positiva messa al servizio della comunità e dei suoi valori, è coraggio perché il cambiamento comporta decisioni difficili e scomode, non solo per andare avanti ma anche per andare oltre. La libertà e’ forza creativa, necessaria per modificare i falsi miti del benessere. Dobbiamo costruire il futuro su nuovi principi, uno dei quali non può che essere quello della solidarietà.
All’improvviso ci siamo resi conto di essere fragili e disorientati, ma non dobbiamo avere paura, questa pandemia smaschera i nostri punti deboli, lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito il nostro vivere, i nostri progetti, le nostre abitudini le nostre priorità.
E’ tempo di cogliere anche i segnali lanciati dal nostro pianeta, ormai gravemente malato, dobbiamo credere nella nostra intelligenza, capace di riscattare, di valorizzare e mostrare i nostri migliori valori.
Con pazienza dobbiamo trasmettere speranza, avendo cura di non seminare panico, ma corresponsabilità. Dobbiamo trarre insegnamento dai tanti esemplari piccoli gesti quotidiani per affrontare e attraversare questa crisi, riadattando abitudini per creare un futuro migliore. Nell’ isolamento che stiamo patendo per mancanza di segni di affetto e di incontri, dobbiamo dare spazio a propositiva creatività per aprire nuovi orizzonti.
Cogliamo questa pandemia come un opportunità di crescita, peggio sarebbe solo sprecare gli insegnamenti ricevuti. Questa traversia e’ stato un banco di prova non indifferente, ha evidenziato la crisi in atto, sanitaria, ambientale, economica e sociale, educativa e politica, dei rapporti umani, della persona e della sua dignità. Le crisi emerse o evidenziate dall’epidemia ci offrono nel contempo riflessioni per traguardare opportunità per edificare un mondo più umano, giusto, solidale e pacifico.
E’ necessario che sia assicurata a tutti la stabilità economica, dobbiamo dare atto ad un economia diversa, che fa vivere, include, umanizza e si prende cura del Pianeta, ogni essere umano ha diritto ai mezzi indispensabili e sufficienti per un dignitoso tenore di vita.
La democrazia si basa sul rispetto reciproco, opinioni differenti devono concorrere al costruire il bene della società, in un confronto onesto, arricchiscono vicendevolmente e consentono di trovare soluzioni più adeguate ai problemi da affrontare. Non bisogna avere paura delle riforme, anche se richiedono sacrifici e non di rado cambiamenti di mentalità, oggi c’è bisogno anche di un nuovo impegno educativo, che arricchisca le facoltà del pensiero, l’ascolto, il dialogo e la mutua comprensione e coinvolga tutte le componenti della società.
Abbiamo sempre di più bisogno di pace, che non è solo assenza di guerra, ma è vita ricca di senso e di virtù, impostata e vissuta nella realizzazione di valori personali e nella condivisione delle libertà degli altri.
Ritroveremo la serenità e la voglia di sorridere e vivere felicemente nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità, nella convinzione di esserci migliorati e uniti nei principi fondamentali della grande Nazione Italia.
Sta a tutti noi creare il nostro migliore futuro, ce la faremo e ne usciremo migliorati.
Viva la pace, viva la libertà, Buon 25 Aprile in serenità a tutti.
Endro Bevolo (Sindaco di Pavone)
Depositeremo solamente la simbolica corona di alloro.
Il 25 aprile, Festa della Liberazione, è il momento di memoria collettiva, tutto il Paese si raccoglie a celebrare la fine del regime dittatoriale nazifascista e il trionfo dei valori di libertà e democrazia. La memoria e il ricordo ci devono indurre ad evitare di cadere negli stessi errori del passato.
Nel 1945 si combatteva per una Patria con un futuro senza tiranni. In tutte le città occupate i partigiani si ribellarono per abbattere la dittatura. Il 25 aprile fu un momento di grande gioia, perché finì la guerra, e l’Italia tornò libera.
Ora siamo nel mezzo di una grande metafora bellica, quella che ci sprona a combattere un nemico subdolo ed invisibile, con le armi della quarantena e del distanziamento, siamo in trincea per sconfiggere il Coronavirus. Lo vinceremo, anche con il vaccino, se saremo un esercito votato a una causa comune, compatto e coordinato.
Il vaccino per il nazifascismo e il razzismo non si è mai trovato, la guerra e’ diversa da questa emergenza, allora c’erano la fame, il freddo e i bombardamenti, si viveva in un regime che aveva scatenato l’inferno. Ora siamo cittadini con diritti, non sudditi come allora, ma dobbiamo ricordarci che la libertà, senza giustizia, è nulla e le fatiche si superano con lealtà, onestà, autodisciplina.
I valori che furono alla base della resistenza continuano ad essere valori morali e civili di portata universale, sui quali il nostro popolo ha saputo costruire il proprio futuro. L’Italia ha superato ostacoli che sembravano insormontabili, non a caso le energie positive che seppero sprigionarsi portarono alla rinascita, e il popolo italiano riprese in mano il proprio destino.
Stiamo attraversando un periodo difficile per la pandemia Covid, che ha fatto emergere difetti strutturali del nostro Paese, soprattutto nel sistema sanitario che dovrebbe essere prioritario per la tutela della salute di tutti.
Il percorso della pandemia come quello della resistenza ci lascia degli importanti insegnamenti. Ci siamo trovati all’ improvviso ad affrontare con pochi mezzi un problema enorme e dover dare risposte immediate a problemi urgenti, soprattutto ai più deboli che stanno subendo in misura maggiore le conseguenze della crisi.
La nostra libertà deve essere energia positiva messa al servizio della comunità e dei suoi valori, è coraggio perché il cambiamento comporta decisioni difficili e scomode, non solo per andare avanti ma anche per andare oltre. La libertà e’ forza creativa, necessaria per modificare i falsi miti del benessere. Dobbiamo costruire il futuro su nuovi principi, uno dei quali non può che essere quello della solidarietà.
All’improvviso ci siamo resi conto di essere fragili e disorientati, ma non dobbiamo avere paura, questa pandemia smaschera i nostri punti deboli, lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito il nostro vivere, i nostri progetti, le nostre abitudini le nostre priorità.
E’ tempo di cogliere anche i segnali lanciati dal nostro pianeta, ormai gravemente malato, dobbiamo credere nella nostra intelligenza, capace di riscattare, di valorizzare e mostrare i nostri migliori valori.
Con pazienza dobbiamo trasmettere speranza, avendo cura di non seminare panico, ma corresponsabilità. Dobbiamo trarre insegnamento dai tanti esemplari piccoli gesti quotidiani per affrontare e attraversare questa crisi, riadattando abitudini per creare un futuro migliore. Nell’ isolamento che stiamo patendo per mancanza di segni di affetto e di incontri, dobbiamo dare spazio a propositiva creatività per aprire nuovi orizzonti.
Cogliamo questa pandemia come un opportunità di crescita, peggio sarebbe solo sprecare gli insegnamenti ricevuti. Questa traversia e’ stato un banco di prova non indifferente, ha evidenziato la crisi in atto, sanitaria, ambientale, economica e sociale, educativa e politica, dei rapporti umani, della persona e della sua dignità. Le crisi emerse o evidenziate dall’epidemia ci offrono nel contempo riflessioni per traguardare opportunità per edificare un mondo più umano, giusto, solidale e pacifico.
E’ necessario che sia assicurata a tutti la stabilità economica, dobbiamo dare atto ad un economia diversa, che fa vivere, include, umanizza e si prende cura del Pianeta, ogni essere umano ha diritto ai mezzi indispensabili e sufficienti per un dignitoso tenore di vita.
La democrazia si basa sul rispetto reciproco, opinioni differenti devono concorrere al costruire il bene della società, in un confronto onesto, arricchiscono vicendevolmente e consentono di trovare soluzioni più adeguate ai problemi da affrontare. Non bisogna avere paura delle riforme, anche se richiedono sacrifici e non di rado cambiamenti di mentalità, oggi c’è bisogno anche di un nuovo impegno educativo, che arricchisca le facoltà del pensiero, l’ascolto, il dialogo e la mutua comprensione e coinvolga tutte le componenti della società.
Abbiamo sempre di più bisogno di pace, che non è solo assenza di guerra, ma è vita ricca di senso e di virtù, impostata e vissuta nella realizzazione di valori personali e nella condivisione delle libertà degli altri.
Ritroveremo la serenità e la voglia di sorridere e vivere felicemente nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità, nella convinzione di esserci migliorati e uniti nei principi fondamentali della grande Nazione Italia.
Sta a tutti noi creare il nostro migliore futuro, ce la faremo e ne usciremo migliorati.
Viva la pace, viva la libertà, Buon 25 Aprile in serenità a tutti.
Endro Bevolo (Sindaco di Pavone)
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Ultimo aggiornamento pagina: 21/04/2021 13:40:53