25 aprile 2022 - 77° anno della Liberazione

25 APRILE 2022 Care Concittadine, cari Concittadini; il 25 aprile ricorderemo la “Festa della Liberazione”, Domenica 24 ci troveremo davanti ai monumenti per manifestare il nostro dovuto riconoscimento a coloro che, valorosamente, devono essere...
Data:

19 aprile 2022

Tempo di lettura:

4 min

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25 APRILE 2022

Care Concittadine, cari Concittadini; il 25 aprile ricorderemo la “Festa della Liberazione”, Domenica 24 ci troveremo davanti ai monumenti per manifestare il nostro dovuto riconoscimento a coloro che, valorosamente, devono essere ricordati, per aver combattuto, per ottenere i nostri attuali diritti e la nostra libertà.
Nel 1945 si combatteva per una Patria con un futuro senza tiranni e per abbattere la dittatura. Il 25 aprile la guerra finì e l’Italia tornò libera. Questa ricorrenza è il momento di memoria collettiva di principi morali e di democrazia.
Con l’aiuto del vaccino stiamo traguardando la sconfitta di un subdolo nemico chiamato covid, ma purtroppo ancora una volta constatiamo che il vaccino contro la guerra non si è ancora trovato. Abbiamo nuovamente emergenza, fame, freddo, bombardamenti e si rivive l’ansia di un regime che scatena l’inferno.
La guerra in Ucraina , che si aggiunge alle tante già in corso nel mondo, ci lascia sgomenti ed increduli. Richiede un riconoscimento intimo e profondo il dolore per il terrore delle persone sotto assedio, le atrocità subite, l’angoscia dei profughi di tanti Paesi, la sofferenza di chi piange i propri cari.
Siamo cittadini con diritti, non sudditi, con valori civili e morali universali, dobbiamo ricordarci che la libertà non esiste senza giustizia e le criticità si superano con lealtà, onestà, autodisciplina. Tutto questo costituisce patrimonio dell’umanità sul quale costruire futuro.
Ci siamo trovati più volte, all’ improvviso, a dover dare risposte immediate a problemi urgenti ma il percorso della pandemia come quello della resistenza ci lascia anche degli importanti insegnamenti.
All’indomani della seconda guerra mondiale, la speranza condivisa in tutto il mondo era quella di salvare le future generazioni dal flagello della guerra, riaffermare i diritti fondamentali dell’uomo, nell’ uguaglianza di dignità delle nazioni grandi o piccole, creando un legame indissolubile tra diritti umani e pace. Questi principi che sono fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo, erano stati recepiti nella dichiarazione universale dei diritti umani sottoscritta nel 1948, "Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti e fanno parte della stessa famiglia umana”.
Oggi siamo in una situazione in cui non vi è giustizia sociale, non vi sono diritti per tutti ma privilegi per pochi; tra cui la più aberrante in assoluto violazione dei diritti umani, le guerre.
Per garantire un futuro al genere umano deve essere possibile un mondo senza ogni forma di guerra, questo è un concetto fondamentale che deve penetrare in profondità nelle nostre coscienze.
Come le malattie anche le guerre devono essere debellate, come un cancro devastante ci deve spingere a moltiplicare gli sforzi per prevenirle, curarle e sconfiggerle. Concepire un mondo privo di guerre è il tema più stimolante al quale il genere umano deve far fronte con estrema urgenza. La maggiore sfida del prossimo futuro consisterà nell’immaginare, progettare, implementare le condizioni che permettano di annullare il ricorso alla forza e alla violenza di massa. La violenza non è la medicina giusta, non cura ma uccide. L’ abolizione delle guerre è il primo indispensabile passo, non possiamo attendere oltre.
E’ questo il tempo che ci fa comprendere ancora meglio il valore della convivenza pacifica, del rispetto e della cooperazione tra i popoli. Prima che cancellino l’uomo dalla Storia, fermare e abolire le guerre è possibile, affermando in ogni dove le ragioni della civiltà umana alle quali non si deve derogare. Poiché la politica delle armi si è sempre rilevata il rovescio dell’umano, ogni guerra è solo un teatro di morte e di violenza che porta alla cancellazione di vite umane e animali, di ambienti, di storia e cultura.
La causa economica è il vero retroscena della guerra, per la quale oggi tutto il mondo rivive momenti drammatici. L’esperienza della pandemia mondiale, che ha portato tutti a restrizioni forzate e la necessità impellente di salvaguardare la vita umana, ha ridimensionato il modo di vivere, di lavorare, di studiare, di relazionarsi. Ma la nostra libertà, deve essere energia positiva messa al servizio della comunità e dei suoi valori universali, per andare oltre qualsiasi ostacolo. Dobbiamo modificare le nostre priorità e seppur fragili e disorientati non dobbiamo avere paura di traguardare un futuro migliore.
Dobbiamo credere nella nostra intelligenza, capace di valorizzare e mostrare i nostri migliori valori. Non abbiamo bisogno di carri armati che calpestino i diritti di sicurezza e la pace stabile, ma sostituirli con veri valori di solidarietà, condivisione e rispetto reciproco.
Noi Amministratori con pazienza dobbiamo trasmettere speranza, corresponsabilità e fiducia. Dobbiamo dare spazio a prospettive per aprire nuovi e reali orizzonti.
Gli insegnamenti derivati dal passato cogliamoli come un’opportunità di crescita, utilizzandoli per traguardare opportunità per edificare un mondo più umano, giusto, solidale e pacifico. Abbiamo sempre più bisogno di pace, essere in ogni dove contro ogni forma di violenza, che significa anche assenza di odio e di guerra. Dobbiamo avere una vita ricca di senso, di virtù, comprensione, rispetto, condivisione e tolleranza.
Viva la pace, viva la libertà, felice e sereno 25 Aprile a tutti.
Endro Bevolo (Sindaco di Pavone)


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Ultimo aggiornamento pagina: 18/05/2022 10:57:37

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