Con mio grande piacere, abbiamo riscoperto la pubblicazione risalente all’anno 2002 in ricordo di Don Angelo Vercelli, pubblicata a cura del Comitato Celebrazioni del Comune di Pavone Canavese e della Parrocchia di S. Andrea.
Don Angelo Vercelli è stato sicuramente un personaggio trainante, guida spirituale e culturale del periodo in cui era arciprete a Pavone.
Quelli erano gli anni della mia infanzia, negli anni 50 e 60 eravamo ancora un paese a prevalente vocazione contadina che si affacciava ad un cambiamento sociale dovuto all’industrializzazione, quindi soggetta ad adeguamenti radicali di costumi, modi di fare e comportamentali.
Periodo in cui abbiamo visto i grandi adeguamenti dovuti alla migrazione prima dall’est Italia e poi dal sud. Don Angelo per noi si era manifestato come una figura di riferimento a cui portavamo molto rispetto.
Con il passare del tempo e alla mia ormai maturanda età, posso solo dire grazie a tutto quanto in valori e ricordi mi ha lasciato; posso solo avere buoni ricordi e riconoscenza da quando ero chierichetto, da quando frequentavo l’oratorio magistralmente da lui gestito con l’aiuto dell’allora viceparroco don Mellano.
Sana educazione e spontaneità del divertimento, a cui frequentemente erano anche organizzati dei memorabili tornei di calcio.
Al permettermi di iniziare lo studio della musica nell’ambito dell’allora filarmonica da lui fondata e allora diretta dal maestro Capra.
Il ricordo va poi al fatto di concedermi di frequentare il cinema Santa Marta dopo aver assistito al vespro domenicale.
Ma Don Angelo, da grande maestro con grande oratoria, sapeva anche coinvolgerci nelle sue attività agricole, aveva allora come la maggior parte dei residenti una stalla e sovente ci coinvolgeva nelle sue attività per procurare i rifornimenti per i suoi animali oppure nell’accatastamento della legna, che gli serviva per alimentare in inverno la grande stufa che aveva nei locali della Parrocchia al piano terreno.
Con felicità abbiamo utilizzato la giostra che c’era all’oratorio, ci siamo arrampicati sul pero e sull’ulivo che c’erano dietro la porta da calcio all’oratorio.
Al tempo ricordo il nostro coinvolgimento nella composizione dei caratteri delle pagine, per poi stampare il notiziario “La Squilla”.
Don Angelo era anche un grande precursore dei tempi, ho collaborato con altri giovani alla realizzazione dell’impianto di riscaldamento della Chiesa di S. Andrea (anni 60).
I suoi trasferimenti in Canavese, assai richiesti, avvenivano da prima con una Vespa, poi successivamente con una 600 di allora, insomma, le sue abilità spaziavano su molteplici campi.
Un grande ricordo rimane nelle sue carezze di consolazione nei momenti più difficili che tutti abbiamo; mi ha trasmesso dei valori che ancora oggi sono di guida.
Il suo catechismo era rigoroso ma subito dopo sfociava sempre in un sano e proficuo divertimento in oratorio.
I miei famigliari e i pavonesi avevano sempre un grande rispetto nei suoi confronti, mi sono memorabili le sue prediche, che teneva con grande personalità dal pulpito della chiesa, che ha usato finché è riuscito ad utilizzare le scale.
Mi ricordo durante le messe, una grandiosa corale da lui sapientemente gestita con l’accompagnamento dell’organo a suo tempo da lui fatto restaurare.
I gesti eroici a sprezzo della sua incolumità personale durante l’era fascista sono una grande riconoscenza che indistintamente tutti i pavonesi di allora gli hanno riconosciuto.
Insomma tanti ricordi di un periodo in cui Don Vercelli con tanti valori positivi ha saputo instaurare un grande rapporto di guida e fiducia nella nostra comunità di allora.
Grande merito va alla sua vita vissuta e a quanto ha saputo trasmettere e lasciare in eredità a tutti noi.
Con stima e riconoscimento
Il Sindaco Endro Giacomo Bevolo
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