"Sorrise appagato da quel pensiero, inspirando profondamente. Sopra la sua testa una cupola celeste ammantata di stelle pareva lì solo per lui. Il pulsare di Mizar, che palpitando tra geometrie cosmiche brillava con un bianco e lieve tremolio, dimorava nel buio dell'universo da migliaia di decenni. La luce balbettante della stella, così stupefacente per la sua storia infinita, gli penetrò nel cuore conficcandosi nel profondo dell'umano rendendolo felice. Appena la perfidia del suo animo si accorse di quella minacciata gioiosa gli divorò ogni lusinga, poiché la sua malvagità era un buon guardiano e mai avrebbe lasciato spazio alla futile felicità".