Descrizione
Costruita sulle propaggini sud della Paraj Auta, in onore del vescovo S. Grato il quale da secoli veniva venerato come santo taumaturgo. La struttura di questo luogo di culto è semplice, proprio come riportano le dichiarazioni dell’Ottocento conservate negli archivi diocesani, si trattava in origine dello stesso aspetto con cui è conservata ancora oggi, salvo le dimensioni della navata centrale, allungata nei secoli scorsi. Si presuppone che questa chiesa sia di presenza antichissima, risalente ai primi secoli dopo Cristo, utilizzata come strumento per evangelizzare la popolazione locale; al suo interno, sono stati ritrovati degli affreschi presumibilmente dipinti dal pittore appartenente alla corrente Gotica Internazionale Giacomo di Ivrea, in cui vengono raffigurati da una parte S.Andrea con la sua omonima croce e dall’altra parte dell’apside S.Pietro con la sua chiave del Paradiso. Sotto i più recenti intonaci inoltre, sono presenti affreschi più datati, a testimonianza della preesistenza della chiesa già in tempi più antichi. Annessa alla navata centrale della chiesa, si trova il Romitorio; il quale consisteva in alcuni locali situati a nord-est della chiesetta, utilizzati come ricovero del Romito, un uomo dai voti religiosi che svolgeva in cambio di vitto e alloggio funzioni di sacrestano per la chiesa parrocchiale di Pavone e si prendeva cura inoltre, delle terre attigue alla chiesa.