Descrizione
PAVONE CANAVESE è situato alle porte di Ivrea ed è un’icona naturalistica che si colloca ai piedi dell’Anfiteatro Morenico. E’ popolato da oltre 7.000 anni e vanta un’importante storia sin dall’età del Bronzo e a seguire in epoca Romana e Medievale, che può essere rivissuta percorrendo le vie del Centro Storico.
Il percorso alla scoperta della storia religiosa e culturale del Comune ha inizio in piazza Falcone, da qui, proseguendo verso il centro del paese, passando per via Trieste si incontra la Chiesa della Beata Vergine Maria delle Grazie, la cui origine risale all’età medievale; sotto il pavimento dell’attuale chiesa sono stati ritrovati i muri perimetrali dell’antica costruzione, edificata al limitare del borgo storico, la Villa Nova di Pavone, che si sviluppava ai piedi del Castello e dei Ricetti tra il 1200 e il 1300 d.c. I resti dell’antica Chiesa confermano la versione popolare secondo cui quest’ultima sarebbe stata distrutta da un’esondazione della Dora Baltea, per poi essere successivamente ricostruita dalla popolazione locale. Con il passare degli anni, la Chiesa divenne meta di pellegrinaggi e conobbe momenti di massimo splendore a testimonianza dei quali rimane, prima fra tutti, la Pala d’Altare Settecentesca che si erge alle spalle dell’altare e raffigura la Vergine Maria. E’ un apparato scenico di particolare originalità: è incorniciata da due colonne tortili per parte, dorate come il resto della struttura lignea, i cui capitelli composti sostengono delle mensole scolpite e decorate con visi angelici; questi visi, ritornano in tutto l’apparato decorativo, che culmina, in alto nella sua parte terminale, con una statuetta scolpita della Beata Vergine. E’ stata attribuita ai maestri della Valsesia, i quali vantavano, fino al quindicesimo secolo, numerose botteghe di pittura. A partire dal 1500 d.C. i valsesiani divennero celebri anche all’estero, grazie alla possibilità di appoggiarsi a vere e proprie scuole di disegno, che portarono i loro pittori, scultori, disegnatori ed incisori a livelli eccelsi di esecuzione. Nella Chiesa agli inizi del Settecento, aveva sede la fondazione della Compagnia del Carmine, questo fu tra i motivi principali del moltiplicarsi delle opere di prestigio presenti all’interno della stessa dell’attrattività di fedeli dalle terre circostanti, per portare omaggi alla Santissima Vergine.
Proseguendo per la Piazza del Municipio, troviamo la Chiesa Parrocchiale di S. Andrea, eretta, nel corso dell’Ottocento, su decisione del prefetto del “Département de la Doire”, che autorizzò il Comune a procedere alla demolizione della vecchia chiesa ormai pericolante, per edificarne una nuova. Il progetto fu assegnato all’architetto Cardone di Torino al quale, si affiancò, qualche anno dopo l’architetto Cattaneo. La Chiesa venne consacrata nel 1826, ma già nel 1827 si dovette procedere ad un’opera di restauro che contrastasse le lesioni che si erano presentate, in quanto durante la fase di calcolo della struttura, non erano state prese in considerazione le spinte dei venti provenienti da nord e nemmeno le pendenze del terreno su cui la chiesa era stata edificata. La facciata della chiesa venne realizzata in stile neo-classico, secondo i dettami di quel ritorno allo stile antico dei tempi greci e romani che in quel periodo era tornato in voga; proprio in questo periodo infatti, a Pompei, Ercolano e soprattutto a Roma, si iniziavano i primi scavi archeologici che riportavano all’attenzione degli artisti lo stile antico come simbolo di un mondo da prendere a modello. L’interno della chiesa invece, è tipicamente barocco, dettato dal gusto che nel Settecento aveva dominato l’architettura di Torino: i cornicioni fortemente aggettati con i loro vivaci cromatismi e l’abbondanza di particolari decorativi, lo rendono evidente. Le dimensioni e lo sfarzo della chiesa sono imponenti, cosicché gli spazi interni si articolano intorno ad un unico volume che permette al visitatore di concentrarsi sull’ opera culminante della struttura: il grande affresco del Santo protettore del paese cui è dedicata la Chiesa: S. Andrea. L’opera, dipinta da Luigi Peretti, si trova alle spalle di un altare sfarzoso, cui si arriva indugiando su altri apparati scenici imponenti, come ad esempio gli altari laterali con le loro pitture che raccontano il martirio di S. Sebastiano a sinistra e la gloria della Beata Vergine Maria a destra dell’altare, gli stessi temi erano presenti nelle cappelle centrali e laterali dell’antica chiesa abbattuta. Ogni elemento strutturale e di decorazione, poco lascia alla semplicità delle forme neoclassiche; infatti, contrariamente alle forme geometriche della facciata, all’interno della chiesa lo stile barocco vede protagoniste forme sinuose e arcuate, coronamenti delle aperture semicircolari spesso ornati da ghirlande, vasi, urne, putti. Le colonne di ordine gigante infine, impiegate sia per la facciata che per il suo interno, sembrano realizzate in marmi policromi mentre in realtà, sono semplicemente lavorate a stucco veneziano. La chiesa inoltre, è dotata di uno stupendo organo, il più grande ad un solo manuale, della diocesi d'Ivrea, costruito da "Felice Bossi & Figlio" nel 1855. Lo strumento, si trova sopra il portale d’ingresso in una nicchia lignea di noce scolpita in stile neoclassico; il frontalino che contiene i tasti è invece in radica intarsiata con un filetto in bosso. I tasti diatonici sono ricoperti in osso, questo gli conferisce il colore dell’avorio, mentre quelli scuri, sono di legno dipinto di nero con il lato superiore placcato in ebano, una caratteristica tipica degli organi Bossi. L'organo di Pavone è stato inaugurato recentemente, il 22 Giugno 2019, dopo un accurato restauro da parte della ditta organara "Dell'orto & Lanzini". L'imponente strumento, di ottima fattura, è caratterizzato da sonorità potenti e brillanti, anche nei particolari, e molto dettagliate e raffinate; il Ripieno è molto grosso e poderoso, le ance sono molto potenti e presenti. L'organo ha la particolarità di avere il Flauto in Selva, le cui canne sono "a camino"; l'ottavino ed il Flagioletto, rispettando le abitudini del tempo, sono collocati subito dietro le canne di facciata e sono, dunque, molto potenti. Ancora oggi, per esaltare le peculiarità estetiche e sonore di questo magnifico organo, vengono realizzati concerti molto apprezzati presso la Chiesa di S. Andrea, all’interno del circolo della rassegna Organale che si sviluppa in tutta la Città Metropolitana di Torino.
Il percorso di fede termina con la Chiesa Funeraria di S. Rocco, la quale venne realizzata come riscatto di un voto espresso dalla popolazione locale per la cessata peste del 1585. Esisteva già una Chiesa dedicata a S. Rocco, lasciata però cadere in rovina; anche in questo caso, proprio come in quello della Chiesa della Beata Vergine Maria, fu la popolazione a farsi carico della ricostruzione di quella nuova. I lavori di ricostruzione furono approssimativi e non vennero svolti con competenza, tanto che duecento anni dopo, l’edificio venne dichiarato inagibile a causa dell’umidità; si procedette così, nel corso del 1700 ad un nuovo restauro. La chiesa è monumento nazionale grazie alle sue eleganti linee barocche che ne disegnano gli interni e le sinuose forme esterne. Gli aggettanti cornicioni, fanno da contorno all’elegante altare barocco, trafugato dal santuario di Belmonte nell’Ottocento dai soldati napoleonici. Il significato di questa chiesa funeraria, ci riporta all’evoluzione degli usi sepolcrali legati ai culti e alle tradizioni che si evolsero nei secoli. Le pareti della Chiesa furono circondate da tombe dei cittadini pavonesi, specialmente nel periodo alto-medievale; mentre i personaggi più illustri furono collocati all’interno dell’edificio; alla camera mortuaria sotto la pavimentazione della chiesa, si accedeva tramite botole. La Chiesa di S. Rocco, venne utilizzata come luogo di sepoltura dal 1600 fino al 1835, quando venne costruito l’attuale cimitero fuori dall’abitato del paese; durante la seconda Guerra Mondiale, la chiesa fu occupata dai soldati che presidiavano Pavone, e nel dopoguerra diventò un deposito. Il restauro che infine la riportò al suo antico splendore, venne realizzato solamente negli anni ottanta del Novecento.
Risalendo verso il centro storico, si raggiunge piazza Vittorio Veneto dove si può ammirare la chiesa di Santa Marta, edificata nella seconda metà del XV secolo per volontà della omonima confraternita. La Chiesa, ora in disuso, è di proprietà della Parrocchia di Sant’Andrea ed è stata data in comodato d'uso al comune di Pavone per utilizzarla come sala espositiva, di incontri e di conferenze.
Di fronte alla Chiesa, infine, si trova l’edificio dedicato alla figura di Alfredo d’Andrade, architetto e pittore di origini portoghesi; fece parte della "scuola di Rivara" e si dedicò allo studio e al restauro di edifici medievali. Fu Direttore dell’Ufficio Regionale per i Monumenti del Piemonte e della Liguria e fra gli ideatori del borgo medievale di Torino. Figlio di Antonio José ed Emilia Games de Silva Reis, nato a Lisbona il 26 agosto 1839 in una famiglia borghese dedita al commercio e all'attività finanziaria. Dopo la prima istruzione a Lisbona, fu mandato quindicenne nel 1854 a Genova, presso i corrispondenti in affari della famiglia per desiderio del padre che lo voleva avviare al commercio. Soltanto dal 1864 egli poté risiedere, senza più obblighi e con ottime possibilità finanziarie, in Italia, paese che per tutta la vita fu il centro prevalente dei suoi interessi culturali. A partire dal 1885 soggiornò a Pavone Canavese, anno in cui avviò la ricostruzione del Castello. Il museo a lui dedicato, ora in ristrutturazione per poter ospitare anche la biblioteca comunale, rappresenta un patrimonio espositivo da diffondere: prevede un percorso con installazioni interattive che esplorano i temi del restauro, dell’archivio, del viaggio e i rapporti tra d’Andrade e i contemporanei.
Indirizzo e punti di contatto
Nome | Descrizione |
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Indirizzo | Piazza Falcone |
Telefono | 012551445 |
servizi.generali@comune.pavone.to.it |
Mappa
Indirizzo: Via Tripoli, 31, 10018 Pavone Canavese TO, Italia
Coordinate: 45°26'9,4''N 7°50'59,7''E
Indicazioni stradali (Apre il link in una nuova scheda)
Modalità di accesso
Apertura durante le funzioni religiose