Descrizione
Care Concittadine, cari Concittadini; il 25 aprile ricorderemo la “Festa della Liberazione”, Domenica 23 ci troveremo davanti ai monumenti per manifestare il nostro dovuto riconoscimento a coloro che, valorosamente, devono essere ricordati, per aver combattuto, per ottenere i nostri attuali diritti e la nostra libertà.
Il 25 Aprile di ogni anno si festeggia la Festa della Liberazione, si ricorda la Liberazione dell’Italia dal governo fascista e dall’ occupazione nazista del nostro Paese. La vittoria sulle truppe di Hitler che invasero l’Italia, imponendo un giogo di brutalità, stermini, eccidi, deportazioni, con la collaborazione complice dei fascisti. Allora migliaia e migliaia di italiani, militari e civili, compresero che la Patria in cui voler vivere non poteva che essere una Patria libera, democratica, fondata sul diritto, sulla pace, sulla convivenza.
Il 25 Aprile è anche conosciuto come anniversario della Resistenza. La Resistenza assunse consistenza grazie alla vasta partecipazione di operai, di contadini, di giovani renitenti alla leva della Repubblica di Salò, a cui si affiancò la partecipazione diretta della popolazione. Le Bande partigiane diedero vita alla resistenza armata contro l’occupazione nazista e contro il collaborazionismo fascista, per questo fu nel contempo una guerra di liberazione contro lo straniero invasore e una guerra civile. A pagare furono, come non mai, le popolazioni civili, contro le quali si scagliò la brutalità delle rappresaglie che portarono ad un tragico e impressionante numero di episodi sanguinosi. Fu quella una crudele violenza contro l’umanità con crimini incancellabili nel registro della storia.
Il 25 Aprile è la data in cui si riporta alla memoria viva, in ragione ad accadimenti storici fondamentali, la liberazione del Paese dalla tirannia, dall'oppressione e, di conseguenza, la liberazione che avrebbe condotto alla libertà, alla democrazia. Questa giornata rappresenta la vittoria dell’umanità sulla barbarie, il giorno di un nuovo inizio portato a compimento con la Costituzione repubblicana del 1948. Grazie alla Repubblica e alla sua Costituzione furono estesi a tutti, senza eccezioni, le conquiste politiche, sociali, culturali, i diritti, la libertà di opinione, di voto, di associazione di cui oggi godiamo. La Costituzione è un buon documento ma spetta ancora a noi fare in modo che non resti lettera morta, in questo senso la Resistenza continua.
Oggi, questa celebrazione cade in un tempo dove troppi accadimenti stanno segnando popolazioni e persone e dove continuiamo ad assistere ad una deriva verso disvalori di cui abbiamo il diritto e dovere di proteggerci. Ai valori della Resistenza e della Costituzione dobbiamo ancorarci per affrontare il particolare momento storico che stiamo vivendo. Assistiamo con profondo senso di angoscia a scene di violenza sui civili, anziani, donne e bambini, all’uso di armi che devastano senza alcuna pietà. Con il dolore di una guerra che lacera il cuore dell’Europa che si aggiunge ai numerosi conflitti presenti in ogni parte del mondo, tutto ciò ci riporta alle pagine più buie dell‘imperialismo e del colonialismo. In questo contesto, più che mai, è necessario ribadire l’importanza dei valori della libertà e dell’uguaglianza, della democrazia e dell’indipendenza e riappropriarci di quei diritti fondamentali richiamati dalla nostra Costituzione, che riguardano la centralità della dignità della persona nella giustizia sociale, nel rispetto dell’ambiente e degli esseri viventi, ma soprattutto nel ripudio della guerra. Un ripudio da sostenere con grande forza, senza se e senza ma, traguardato anche alla solidarietà verso la resistenza del popolo Ucraino e al sostegno del diritto di pace di tutti i popoli del Mondo. E’ il momento di riscoprire i valori dell’Europa, nata come progetto di pace, nata per la convivenza tra i popoli. Bisogna dare luogo ad un Europa libera, solidale e unita, che si regga su principi, valori, diritti, istituzioni comuni e consacri la pace fra i popoli europei. L’Europa deve dimostrare di essere capace di diventare un progetto per il bene di tutti, capace di proteggere le persone, sostenere le imprese, investire nell’uguaglianza, nel progresso sociale e nel benessere economico. Non dobbiamo fare un semplice esercizio di memoria se vogliamo davvero dare un senso alla Liberazione, nel suo profondo significato, ricordiamoci di non essere mai indifferenti, di non voltarci mai dall’altra parte, scegliendo sempre di essere dalla parte giusta, quella della democrazia e della libertà, così come fecero donne e uomini, combattendo la barbarie del nazismo e del fascismo. La straordinaria conquista della libertà, condivisa per decenni non può essere rimossa e cancellata.
Il tempo che viviamo ci ha insegnato che le libertà costituzionali con le quali siamo abituati a convivere non devono mai essere date per scontate, si tratta di valori che dobbiamo difendere ogni giorno e trasmettere alle nuove generazioni. Dobbiamo trasmettere ai nostri figli e ai nostri nipoti il convinto e incondizionato rifiuto di ogni sopraffazione totalitaria, un coraggioso ed intransigente rispetto della dignità umana, il rifiuto ad ogni razzismo, la fedeltà ai propri ideali. Con atteggiamenti e comportamenti, dobbiamo ogni giorno essere partigiani degli ultimi, di chi è solo, di chi è malato, di chi è in difficoltà e di chi è più debole, prospettando un futuro che non conosca l’indifferenza e non lasci indietro nessuno. Una sensibilità che ci vuole tenaci ma pacifici, determinati ma leali, coinvolti ma senza pregiudiziali ostilità. Con i valori della conoscenza, della consapevolezza, della capacità di tendere la mano a chi rischia di restare indietro, dobbiamo essere tutti costruttori di pace.
Il rispetto della dignità è un valore ed un impegno che riguarda tutti noi attraverso i comportamenti quotidiani e deve partire soprattutto da chi occupa ruoli istituzionali o politici. La nostra dignità è interrogata dalle migrazioni, soprattutto quando non siamo capaci di difendere il diritto alla vita, contrastare la povertà e quando neghiamo nei fatti la dignità umana degli altri.
Riflettere sul valore dei diritti dell’uomo, prima di tutto quello di poter vivere in pace e migliorare il mondo, è il forte messaggio che ci ha consegnato la resistenza.
Condanniamo la guerra in ogni sua forma, in ogni sua manifestazione, perché la guerra non è libertà, non è giustizia ma è tutt’altro che la vittoria dell’uomo. Prevalga la ragione senza confini e il profondo valore della libertà dell’umanità intera. Che questo 25 aprile in tutta Italia non sia un momento divisivo, ma sia un momento di unità per tutto il nostro Paese.
Viva la Liberazione, Viva la Costituzione, Viva la Repubblica Italiana, Viva la PACE.
Il Vostro Sindaco.
Endro Bevolo
Il 25 Aprile è anche conosciuto come anniversario della Resistenza. La Resistenza assunse consistenza grazie alla vasta partecipazione di operai, di contadini, di giovani renitenti alla leva della Repubblica di Salò, a cui si affiancò la partecipazione diretta della popolazione. Le Bande partigiane diedero vita alla resistenza armata contro l’occupazione nazista e contro il collaborazionismo fascista, per questo fu nel contempo una guerra di liberazione contro lo straniero invasore e una guerra civile. A pagare furono, come non mai, le popolazioni civili, contro le quali si scagliò la brutalità delle rappresaglie che portarono ad un tragico e impressionante numero di episodi sanguinosi. Fu quella una crudele violenza contro l’umanità con crimini incancellabili nel registro della storia.
Il 25 Aprile è la data in cui si riporta alla memoria viva, in ragione ad accadimenti storici fondamentali, la liberazione del Paese dalla tirannia, dall'oppressione e, di conseguenza, la liberazione che avrebbe condotto alla libertà, alla democrazia. Questa giornata rappresenta la vittoria dell’umanità sulla barbarie, il giorno di un nuovo inizio portato a compimento con la Costituzione repubblicana del 1948. Grazie alla Repubblica e alla sua Costituzione furono estesi a tutti, senza eccezioni, le conquiste politiche, sociali, culturali, i diritti, la libertà di opinione, di voto, di associazione di cui oggi godiamo. La Costituzione è un buon documento ma spetta ancora a noi fare in modo che non resti lettera morta, in questo senso la Resistenza continua.
Oggi, questa celebrazione cade in un tempo dove troppi accadimenti stanno segnando popolazioni e persone e dove continuiamo ad assistere ad una deriva verso disvalori di cui abbiamo il diritto e dovere di proteggerci. Ai valori della Resistenza e della Costituzione dobbiamo ancorarci per affrontare il particolare momento storico che stiamo vivendo. Assistiamo con profondo senso di angoscia a scene di violenza sui civili, anziani, donne e bambini, all’uso di armi che devastano senza alcuna pietà. Con il dolore di una guerra che lacera il cuore dell’Europa che si aggiunge ai numerosi conflitti presenti in ogni parte del mondo, tutto ciò ci riporta alle pagine più buie dell‘imperialismo e del colonialismo. In questo contesto, più che mai, è necessario ribadire l’importanza dei valori della libertà e dell’uguaglianza, della democrazia e dell’indipendenza e riappropriarci di quei diritti fondamentali richiamati dalla nostra Costituzione, che riguardano la centralità della dignità della persona nella giustizia sociale, nel rispetto dell’ambiente e degli esseri viventi, ma soprattutto nel ripudio della guerra. Un ripudio da sostenere con grande forza, senza se e senza ma, traguardato anche alla solidarietà verso la resistenza del popolo Ucraino e al sostegno del diritto di pace di tutti i popoli del Mondo. E’ il momento di riscoprire i valori dell’Europa, nata come progetto di pace, nata per la convivenza tra i popoli. Bisogna dare luogo ad un Europa libera, solidale e unita, che si regga su principi, valori, diritti, istituzioni comuni e consacri la pace fra i popoli europei. L’Europa deve dimostrare di essere capace di diventare un progetto per il bene di tutti, capace di proteggere le persone, sostenere le imprese, investire nell’uguaglianza, nel progresso sociale e nel benessere economico. Non dobbiamo fare un semplice esercizio di memoria se vogliamo davvero dare un senso alla Liberazione, nel suo profondo significato, ricordiamoci di non essere mai indifferenti, di non voltarci mai dall’altra parte, scegliendo sempre di essere dalla parte giusta, quella della democrazia e della libertà, così come fecero donne e uomini, combattendo la barbarie del nazismo e del fascismo. La straordinaria conquista della libertà, condivisa per decenni non può essere rimossa e cancellata.
Il tempo che viviamo ci ha insegnato che le libertà costituzionali con le quali siamo abituati a convivere non devono mai essere date per scontate, si tratta di valori che dobbiamo difendere ogni giorno e trasmettere alle nuove generazioni. Dobbiamo trasmettere ai nostri figli e ai nostri nipoti il convinto e incondizionato rifiuto di ogni sopraffazione totalitaria, un coraggioso ed intransigente rispetto della dignità umana, il rifiuto ad ogni razzismo, la fedeltà ai propri ideali. Con atteggiamenti e comportamenti, dobbiamo ogni giorno essere partigiani degli ultimi, di chi è solo, di chi è malato, di chi è in difficoltà e di chi è più debole, prospettando un futuro che non conosca l’indifferenza e non lasci indietro nessuno. Una sensibilità che ci vuole tenaci ma pacifici, determinati ma leali, coinvolti ma senza pregiudiziali ostilità. Con i valori della conoscenza, della consapevolezza, della capacità di tendere la mano a chi rischia di restare indietro, dobbiamo essere tutti costruttori di pace.
Il rispetto della dignità è un valore ed un impegno che riguarda tutti noi attraverso i comportamenti quotidiani e deve partire soprattutto da chi occupa ruoli istituzionali o politici. La nostra dignità è interrogata dalle migrazioni, soprattutto quando non siamo capaci di difendere il diritto alla vita, contrastare la povertà e quando neghiamo nei fatti la dignità umana degli altri.
Riflettere sul valore dei diritti dell’uomo, prima di tutto quello di poter vivere in pace e migliorare il mondo, è il forte messaggio che ci ha consegnato la resistenza.
Condanniamo la guerra in ogni sua forma, in ogni sua manifestazione, perché la guerra non è libertà, non è giustizia ma è tutt’altro che la vittoria dell’uomo. Prevalga la ragione senza confini e il profondo valore della libertà dell’umanità intera. Che questo 25 aprile in tutta Italia non sia un momento divisivo, ma sia un momento di unità per tutto il nostro Paese.
Viva la Liberazione, Viva la Costituzione, Viva la Repubblica Italiana, Viva la PACE.
Il Vostro Sindaco.
Endro Bevolo
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Ultimo aggiornamento pagina: 18/04/2023 10:02:51