Descrizione
Care concittadine, cari concittadini.
Domenica 6 novembre, davanti ai nostri monumenti agli alpini e ai caduti delle guerre, ci raduneremo per commemorare la ricorrenza del 4 novembre.
Il 4 novembre celebriamo la conclusione della Grande Guerra, una tragedia che causò enormi sofferenze all’intero continente europeo e provocò lutti in ogni contrada d’Italia. Una catastrofe voluta dagli uomini e che, pur nelle sue immani proporzioni, non riuscì ad evitare nel secolo scorso un altro conflitto mondiale e successive guerre regionali, che hanno continuato a devastare l’Europa. Oggi purtroppo la storia si ripresenta.
Nei sacrari e nei monumenti rimane il monito delle sofferenze patite da coloro che hanno lottato per l’unità e la libertà della nostra Patria: un messaggio che dice “Pace”, rivolto in particolare alle nuove generazioni affinché le aberrazioni perpetrate dalla guerra contro l’umanità non debbano più ripetersi.
In questo giorno il pensiero va a quanti hanno sofferto, sino all’estremo sacrificio, per lasciare alle giovani generazioni un’Italia unita, indipendente, libera, democratica.
Nell’attuale periodo storico di profondi mutamenti e drammatiche trasformazioni che mettono in pericolo i valori fondanti della nostra società e il nostro stesso benessere economico e sociale, nessun paese libero e democratico può sottrarsi al dovere di contribuire alla stabilità e alla sicurezza della comunità internazionale.
Ci domandiamo se sia normale riuscire a battere un virus e cercare un altro modo per stare male, la guerra è ricominciata e la gente soffre in una terra desolata. Per bombe e fucili non esiste un vaccino, per l’odio e il rancore non c’è medicina e per salvarsi non basta la mascherina.
Stiamo attraversando momenti difficili per l’umanità che è in grande pericolo, dobbiamo essere ambasciatori di pace, affinché il mondo riscopra la bellezza dell’amore, del vivere insieme, della fraternità e della solidarietà. Dobbiamo credere nei giovani, abbiamo bisogno della loro generosità e della loro gioia, dobbiamo sostenerli e spronarli nella loro volontà di costruire un mondo diverso pieno di valori positivi.
Non dobbiamo temere i momenti difficili, dobbiamo essere persone sincere, vere e libere. Rinnegare le guerre facendo tacere le armi essendo capaci di trovare soluzioni giuste, stabili e fondate sul sacrosanto valore della vita.
Il tricolore con cui ci riconosciamo non è semplicemente insegna di Stato. E’ un vessillo di libertà, di una libertà conquistata da un popolo unito, che trova la sua identità nei principi di fratellanza, di uguaglianza, di giustizia, nei valori della propria storia e civiltà. Le pagine di eroismo, il sangue versato per la libertà, sono testimonianza e supremi valori, ai quali tutti dovrebbero unirsi idealmente per offrire la loro generosa opera per l’affermazione nel mondo della democrazia, della libertà, della solidarietà, dell’impegno per la pace e per la convivenza dei popoli.
Nella difesa della pace, noi tutti dobbiamo credere e volere che il comune destino dei popoli sia affidato d’ora innanzi, non più alla guerra bensì agli strumenti del diritto e del consenso
Non ci sono ragioni giustificative di una qualsivoglia guerra che è la cosa più assurda ed orribile che può accadere ad un popolo.
Solo l’Italia unita e coesa è la miglior precondizione per affrontare ogni emergenza e criticità. I cittadini chiedono alla politica di raccogliere le loro ansie, di risolvere i problemi, dall’inflazione al caro bollette, si aspettano risposte giuste e urgenti. Il Paese ci guarda, grandi sono le responsabilità, ma grandi le opportunità di dare l’esempio, che non vuol dire fare il nostro semplice dovere, cioè di adempiere al nostro mandato con disciplina e onore, impegnarsi per servire le Istituzioni e non servirsi di esse. Dobbiamo abbandonare una politica di facciata, ma attuare una politica “alta” e “nobile”, che si apra sinceramente all’ascolto e si esprima con gentilezza e sappia essere accogliente. Principi democratici che devono caratterizzare le istituzioni e farle meritare rispetto, in quanto professano azioni riconosciute, che si caratterizzano in un nucleo essenziale di valori condivisi. Bandire discriminazioni basate su “sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali” deve essere l’essenza basilare dei principi del popolo che costituisce la Repubblica Italiana. Questi principi devono anche guidarci al fine di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitano di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese Italia.
Non dobbiamo dimenticare la grande guerra che siamo chiamati a combattere per l’ambiente e la natura, che meritano la nostra massima attenzione; i grandi cambiamenti climatici in corso, sono solo uno dei danni, che con l’evoluzione globale in esaltazione del benessere, stiamo creando tutti noi come cittadini del mondo. Siamo in un periodo in cui assistiamo al mancato rispetto di principi che dovrebbero essere fondamentali come essere umani.
Il rispetto delle regole e delle regole della natura è più che mai elemento imprescindibile per costruire una società civile, che ci garantisca un futuro.
Ritrovandoci affratellati intorno ad importanti ricorrenze dobbiamo rendere attivi patti tra generazioni, per dare grade valore all’esempio che non è solo memoria ma futuro. L’assunzione di una comune responsabilità è auspicabile per attuare una efficace lotta contro il linguaggio dell’odio, contro l’imbarbarimento del dibattito pubblico, contro la violenza dei pregiudizi e delle discriminazioni.
Non ci sono momenti da perdere, dalle istituzioni democratiche devono venire segnali chiari, prima che la paura e la rabbia possano raggiungere livelli di guardia e tracimare.
A noi, uomini, donne e giovani di questo nostro tempo, la responsabilità di costruire con tutto il nostro miglior intelletto, un mondo migliore, prospero e di pace.
Torni presto gioia, vita, pace quieta in ogni piccolo angolo di questo pianeta.
Viva Pavone, Viva l’Italia, Viva la Pace.
Domenica 6 novembre, davanti ai nostri monumenti agli alpini e ai caduti delle guerre, ci raduneremo per commemorare la ricorrenza del 4 novembre.
Il 4 novembre celebriamo la conclusione della Grande Guerra, una tragedia che causò enormi sofferenze all’intero continente europeo e provocò lutti in ogni contrada d’Italia. Una catastrofe voluta dagli uomini e che, pur nelle sue immani proporzioni, non riuscì ad evitare nel secolo scorso un altro conflitto mondiale e successive guerre regionali, che hanno continuato a devastare l’Europa. Oggi purtroppo la storia si ripresenta.
Nei sacrari e nei monumenti rimane il monito delle sofferenze patite da coloro che hanno lottato per l’unità e la libertà della nostra Patria: un messaggio che dice “Pace”, rivolto in particolare alle nuove generazioni affinché le aberrazioni perpetrate dalla guerra contro l’umanità non debbano più ripetersi.
In questo giorno il pensiero va a quanti hanno sofferto, sino all’estremo sacrificio, per lasciare alle giovani generazioni un’Italia unita, indipendente, libera, democratica.
Nell’attuale periodo storico di profondi mutamenti e drammatiche trasformazioni che mettono in pericolo i valori fondanti della nostra società e il nostro stesso benessere economico e sociale, nessun paese libero e democratico può sottrarsi al dovere di contribuire alla stabilità e alla sicurezza della comunità internazionale.
Ci domandiamo se sia normale riuscire a battere un virus e cercare un altro modo per stare male, la guerra è ricominciata e la gente soffre in una terra desolata. Per bombe e fucili non esiste un vaccino, per l’odio e il rancore non c’è medicina e per salvarsi non basta la mascherina.
Stiamo attraversando momenti difficili per l’umanità che è in grande pericolo, dobbiamo essere ambasciatori di pace, affinché il mondo riscopra la bellezza dell’amore, del vivere insieme, della fraternità e della solidarietà. Dobbiamo credere nei giovani, abbiamo bisogno della loro generosità e della loro gioia, dobbiamo sostenerli e spronarli nella loro volontà di costruire un mondo diverso pieno di valori positivi.
Non dobbiamo temere i momenti difficili, dobbiamo essere persone sincere, vere e libere. Rinnegare le guerre facendo tacere le armi essendo capaci di trovare soluzioni giuste, stabili e fondate sul sacrosanto valore della vita.
Il tricolore con cui ci riconosciamo non è semplicemente insegna di Stato. E’ un vessillo di libertà, di una libertà conquistata da un popolo unito, che trova la sua identità nei principi di fratellanza, di uguaglianza, di giustizia, nei valori della propria storia e civiltà. Le pagine di eroismo, il sangue versato per la libertà, sono testimonianza e supremi valori, ai quali tutti dovrebbero unirsi idealmente per offrire la loro generosa opera per l’affermazione nel mondo della democrazia, della libertà, della solidarietà, dell’impegno per la pace e per la convivenza dei popoli.
Nella difesa della pace, noi tutti dobbiamo credere e volere che il comune destino dei popoli sia affidato d’ora innanzi, non più alla guerra bensì agli strumenti del diritto e del consenso
Non ci sono ragioni giustificative di una qualsivoglia guerra che è la cosa più assurda ed orribile che può accadere ad un popolo.
Solo l’Italia unita e coesa è la miglior precondizione per affrontare ogni emergenza e criticità. I cittadini chiedono alla politica di raccogliere le loro ansie, di risolvere i problemi, dall’inflazione al caro bollette, si aspettano risposte giuste e urgenti. Il Paese ci guarda, grandi sono le responsabilità, ma grandi le opportunità di dare l’esempio, che non vuol dire fare il nostro semplice dovere, cioè di adempiere al nostro mandato con disciplina e onore, impegnarsi per servire le Istituzioni e non servirsi di esse. Dobbiamo abbandonare una politica di facciata, ma attuare una politica “alta” e “nobile”, che si apra sinceramente all’ascolto e si esprima con gentilezza e sappia essere accogliente. Principi democratici che devono caratterizzare le istituzioni e farle meritare rispetto, in quanto professano azioni riconosciute, che si caratterizzano in un nucleo essenziale di valori condivisi. Bandire discriminazioni basate su “sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali” deve essere l’essenza basilare dei principi del popolo che costituisce la Repubblica Italiana. Questi principi devono anche guidarci al fine di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitano di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese Italia.
Non dobbiamo dimenticare la grande guerra che siamo chiamati a combattere per l’ambiente e la natura, che meritano la nostra massima attenzione; i grandi cambiamenti climatici in corso, sono solo uno dei danni, che con l’evoluzione globale in esaltazione del benessere, stiamo creando tutti noi come cittadini del mondo. Siamo in un periodo in cui assistiamo al mancato rispetto di principi che dovrebbero essere fondamentali come essere umani.
Il rispetto delle regole e delle regole della natura è più che mai elemento imprescindibile per costruire una società civile, che ci garantisca un futuro.
Ritrovandoci affratellati intorno ad importanti ricorrenze dobbiamo rendere attivi patti tra generazioni, per dare grade valore all’esempio che non è solo memoria ma futuro. L’assunzione di una comune responsabilità è auspicabile per attuare una efficace lotta contro il linguaggio dell’odio, contro l’imbarbarimento del dibattito pubblico, contro la violenza dei pregiudizi e delle discriminazioni.
Non ci sono momenti da perdere, dalle istituzioni democratiche devono venire segnali chiari, prima che la paura e la rabbia possano raggiungere livelli di guardia e tracimare.
A noi, uomini, donne e giovani di questo nostro tempo, la responsabilità di costruire con tutto il nostro miglior intelletto, un mondo migliore, prospero e di pace.
Torni presto gioia, vita, pace quieta in ogni piccolo angolo di questo pianeta.
Viva Pavone, Viva l’Italia, Viva la Pace.
Indirizzo
Bréal, centro commercial Bennet Pavone, Via Circonvallazione, 95, 10018 Pavone Canavese TO
Mappa
Indirizzo: Bréal, centro commercial Bennet Pavone, Via Circonvallazione, 95, 10018 Pavone Canavese TO
Coordinate: 45°26'3,7''N 7°51'16,6''E
Indicazioni stradali (Apre il link in una nuova scheda)
Costo
Gratuito
Allegati
Documenti
Contatti
Nome | Descrizione |
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Telefono | 0125.51009 |
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Ultimo aggiornamento pagina: 25/10/2022 15:25:56