Commemorazione del 4 Novembre 2023 - Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate

5 novembre 2023  Evento passato
Care concittadine, cari concittadini, il 4 novembre 1918 terminava il primo conflitto mondiale iniziato nel 1914. Dopo quattro anni di guerra si contarono 16 milioni di morti e 20 milioni di feriti e mutilati. Per l' Italia il prezzo della...

Descrizione

Care concittadine, cari concittadini,
il 4 novembre 1918 terminava il primo conflitto mondiale iniziato nel 1914. Dopo quattro anni di guerra si contarono 16 milioni di morti e 20 milioni di feriti e mutilati. Per l' Italia il prezzo della vittoria fu di oltre 600.000 morti e 1.500.000 feriti.
Il 4 novembre è allora il giorno della commemorazione dei caduti e dei dispersi di tutte le guerre ,ma anche del ringraziamento ai militari in servizio, in Italia e nelle missioni internazionali di pace all’estero. Dobbiamo quindi un doveroso e deferente omaggio ai nostri concittadini caduti. Il loro sacrificio ha contribuito alla nascita dell’Italia Repubblicana: unita, libera e solidale.
La Festa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate traccia il percorso di quei valori di libertà ed unità, che sono a fondamento della nostra convivenza e della nostra indipendenza nazionale. Consapevoli di un presente orientato alle pacifiche relazioni tra i popoli e alla costruzione dell'Europa come casa comune. Il senso di appartenenza nazionale è una risorsa fondamentale per la democrazia che si esprime nella libertà e nel rifiuto di ogni sentimento di superiorità nei confronti di altre nazionalità e popolazioni.
Guardando le lapidi con i nomi e cognomi ci possiamo rendere conto di quanto siano costate le guerre in termine di lutti. Anche oggi siamo se così si può dire in "guerra", la viviamo tutti i giorni per combattere una crisi economica senza precedenti, sempre più grave e pesante, che ci tocca tutti da vicino. Ed oggi come allora chi più ne paga le conseguenze sono i più deboli.
Altra guerra è quella verso il clima di insicurezza internazionale, dovuto principalmente al terrorismo di matrice fondamentalista e fanatica, che a cascata genera migrazione di popoli e rifugiati, che arrivano poi come innocenti disperati in cerca di pace, aumentando i contrasti sociali ed innescando manifestazioni, a volte anche comprensibili, di insofferenza. Poiché le differenze esistono, queste non possono diventare barriere invalicabili; al contrario, constatarle con onestà e senza ipocrisia, rendono la nostra comunità nazionale sempre più unita sotto il profilo sociale, economico e culturale. Ben lo sappiamo, la nostra Patria diventa sempre più grande quando offre pace, libertà, democrazia, civile convivenza, sicurezza sociale ed economica a tutti i suoi abitanti.
Non è fuori posto ricordare oggi il valore e l'importanza delle nostre Forze Armate. Che in tempo di guerra hanno difeso la Patria e ora, in tempo di pace vigilano perché nulla e nessuno renda vana la nostra democrazia e la nostra civiltà.
La nostra memoria rievoca la fine della prima guerra mondiale e ci invita ad affermare con forza il nostro rifiuto della guerra e a percorrere con tutto il nostro impegno la via del dialogo. E se, possiamo godere di un lungo periodo di pace, sappiamo che essa è fragile e rotta in tante parti del mondo.
Purtroppo il nostro tempo continua a proporci nuovi scenari di conflitto nel mondo, interrogando le nostre coscienze e chiamandoci ad agire, perché la responsabilità di testimoniare l'alto ideale della pace è attribuita a ciascuno di noi. La ricorrenza del 4 novembre, deve divenire occasione di studio, di riflessione, di confronto, perché il passato ci aiuti a comprendere il significato del presente e del nostro ruolo di adulti, di giovani, di politici, di educatori, di responsabili dell'oggi. Oggi molti italiani, soprattutto giovani, non conoscono la nostra storia e non possono fare propri gli ideali che la permeavano. Sta a noi farci carico della responsabilità educativa che deve necessariamente tradursi in azioni di impegno civile e di solidarietà.
Il contesto storico dell’epoca, ha molte analogie con attuali situazioni geopolitiche. Le cose non sono molto cambiate da allora, dopo più di 100 anni sono rimaste quasi le stesse. Non possiamo ignorare come il mondo manifesti tensioni e instabilità crescenti. E come si stiano affermando nuove e sempre più aggressive forme di estremismo e di fanatismo.
Oggi guardando non solo alla guerra in Ucraina e in Israele ma anche alle fortissime tensioni, tra la Corea del Nord e la Corea del Sud, tra Cina e Taiwan, le controversie in Africa ed altrove, si adducono le seguenti motivazioni o giustificazioni:- i nazionalismi - le rivendicazioni dei territori e dei popoli - il diritto di difendersi - il dominare il mondo - dividere il mondo tra questo o quello schieramento - il diritto di autoproclamarsi giustizieri e portatori di democrazia - la corsa agli armamenti: averne sempre in numero maggiore, sempre più potenti, distruttivi, a lunga gittata- i piani militari con ipotesi e scenari di guerre lampo studiati dai vertici militari e dati in pasto ai politici - il controllo delle materie prime, delle merci e del commercio.
Fatto questo elenco, mi interrogo su quanto diverse oggi siano le motivazioni per una guerra. Forse perché in realtà l’animo dell’essere umano nonostante il passare degli anni e dei secoli non è cambiato? È per questo che ancor oggi si commettono gli stessi errori che si sono sempre commessi? 
Prima che tutto degeneri siamo ancora in tempo per imparare dagli errori commessi nel passato. La guerra è una minaccia reale, su cui, occorre vigilare con grande attenzione. Vediamo ancora tanti popoli oppressi senza una garanzia di sicurezza e di affermazione dei più elementari diritti civili, va detto convintamente, non esiste garanzia di pace fuori della giustizia.
Nel ricordo delle sofferenze, per quanti scomparvero e quanti dovettero piangere i propri cari, che dobbiamo orientare il nostro agire esclusivamente alla ricerca della pace. Questa sfida, una delle più grandi dell’attualità, a cui tutti siamo chiamati.
Oggi abbiamo un grande bisogno: il percepito concreto di uno Stato credibile, efficiente, serio, operoso, giusto. C’è un messaggio forte e chiaro che giunge a noi dalla costituzione italiana: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali “.
La guerra, per sua natura, è sempre "un'inutile strage", perché la guerra e' sempre un fallimento. Ripudiare la guerra vuol dire vincere l'egoismo umano, sempre pronto a dichiarare nuove guerre per smania di potenza, con la lotta all'ignoranza e al disimpegno civico. La conquista della libertà e della pace non sono state acquisite una volta per tutte ma sono, invece, conquiste che si consolidano ogni giorno, nelle nostre famiglie, sui luoghi di lavoro, nei luoghi della politica, ovunque si costruisce amore per la vita, per la democrazia, rispetto per gli altri, aiuto per i più deboli.
Impariamo dal nostro passato, non disperdiamo la lezione della storia e la saggezza dei nostri anziani : impegniamoci personalmente perché il nostro paese ha bisogno di ognuno di noi .
Grazie a tutti quelli che si impegnano e si impegneranno per un futuro di democrazia e di libertà, in favore della democrazia e della Pace nel mondo.
Viva Pavone, Viva l'Italia, Viva la Pace.

Per commemorare questa importante giornata, tutta la cittadinanza è invitata domenica 5 NOVEMBRE  in Piazza del Municipio alle ore 10.15.

Indirizzo

Piazza del Municipio, 7, 10018 Pavone Canavese TO

Mappa

Indirizzo: Piazza del Municipio, 7, 10018 Pavone Canavese TO
Coordinate: 45°26'7,9''N 7°51'15,4''E Indicazioni stradali (Apre il link in una nuova scheda)

Costo

Gratuito

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Email servizi.generali@comune.pavone.to.it
Telefono 0125.51009
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Ultimo aggiornamento pagina: 26/10/2023 12:44:07

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