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Commemorazione del 4 Novembre 2024 - Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate

2 novembre 2025ore 10:15
Care/i concittadine/i il 4 novembre si commemora la fine della prima guerra mondiale. A distanza di più di un secolo, non è scontato o banale chiedersi perché è importante questo giorno. Quello che successe è sui libri di storia, ormai alla...

Descrizione

Care/i concittadine/i il 4 novembre si commemora la fine della prima guerra mondiale. A distanza di più di un secolo, non è scontato o banale chiedersi perché è importante questo giorno. Quello che successe è sui libri di storia, ormai alla portata di un click su internet. In sintesi, il 3 novembre del 1918 si firmava l'Armistizio, che sancì la resa dell'Impero austro-ungarico all'Italia e segnò la conquista dell'Unità nazionale. Quella per cui erano state combattute già tre guerre di Indipendenza, a partire dal 1848. Tanto che la Prima Guerra mondiale, viene considerata come la quarta guerra di indipendenza. Il 4 novembre del 1919 viene istituita questa giornata celebrativa. E da allora, ogni anno, si è sempre commemorata, ha attraversato decenni di storia italiana, dalla monarchia, alla dittatura, alla Repubblica. E in questo stesso giorno rendiamo omaggio a tutti i caduti, tutti quelli che hanno dato la propria vita per il Paese. Tantissimi e giovanissimi che sono stati mandati in prima linea a lottare per servire il nostro Paese, fino al sacrificio della vita. La prima guerra mondiale è stato uno dei più sanguinosi conflitti della storia umana, conta circa 9 milioni di morti militari a cui si devono aggiungere le vittime civili. Fu una carneficina.
Dobbiamo fare in modo che l'eco di quell'orrore non si spenga, che la memoria di quello che è stato non sbiadisca.
La ricorrenza che celebriamo è dedicata in primo luogo alla commemorazione dei caduti di ogni guerra, riconoscendo, come il lascito di tutte le guerre siano morte e desolazione. Questo è l’insegnamento di cui tutti dobbiamo essere consapevoli. Non possiamo sottrarci a riflettere che il nostro impegno di oggi deve assolutamente essere quello di non rendere vano il loro sacrificio rivolto al futuro della loro Patria cioè a noi, per preparare un miglioramento delle condizioni di vita.
Come è evidente, se la storia insegna, noi uomini non impariamo.
Solo qualche anno dopo la Grande Guerra, sulle macerie ancora fumanti, è scoppiato il secondo conflitto Mondiale. E ancora, l'orrore è ritornato di recente nel cuore dell'Europa con la guerra tra Russia e Ucraina. Così come è riesploso l'odio, la violenza, tra Israele e Palestina, con conseguenze che vediamo ogni giorno scorrerci attraverso immagini insostenibili. Ma non sono solo questi. Ad oggi si contano circa 50 guerre nel Mondo, di cui si parla troppo poco.
In queste settimane è forte la preoccupazione in un disordine mondiale che stenta a trovare nuovi e più stabili equilibri.
La tregua oggi raggiunta con il cessate il fuoco nella Striscia, ci auguriamo sia un vero preludio alla vera pace, e non un cinico tentativo di gestione aziendalista di oligarchi, per spartirsi le terre di una delle zone storicamente più martoriate dalla Terra. Purtroppo stiamo assistendo a siparietti e a brutte dinamiche in cui ogni accordo può essere smentito e smontato in un attimo semplicemente sulla base dell’ultimo istinto o dell’ultimo interesse dei così detti grandi della Terra Possiamo solo sperare che si arrestino le carneficine e che chi può, ponga rimedio alla calpestata dignità, che si ponga fine alle minacce e si rimedi alla spaventosa crisi globale dei valori umani.
Il mondo è cambiato, è cambiato in peggio per sciagurati comportamenti umani; oggi noi ci siamo abituati alla pace, ma non diamola per scontata.
Consapevoli che il cammino europeo è stato in questi decenni l’antidoto più forte a egoismi e nazionalismi, ha visto collaborare in spirito di amicizia Paesi e popoli che si erano contrapposti e combattuti. Ci auguriamo che l’Unione europea sia capace di testimoniare con convinzione i propri valori di pace, cooperazione, rispetto dei diritti delle persone e dei popoli e garantire sicurezza, prosperità e sviluppo al continente. Oggi più che mai c’è bisogno di un’Europa, che ancora stenta a mettere in gioco tutto il peso specifico di una consapevolezza che le deriva dalla dura lezione della propria storia. Allo stato attuale non abbiamo previsioni di quando, ma sappiamo che la tragedia Ucraina in corso finirà, come son finite tutte le guerre. Noi, parte della comunità europea, perché condividiamo i medesimi valori di diritti e libertà e fraternità, dobbiamo essere spronati a far tutto il possibile perché questo finisca. Oggi più che mai occorre accelerare una costruzione ancora incompleta, perché è necessaria una voce europea autorevole più unita, coesa e tempestiva, di fronte a problemi che non possono essere affrontati e governati con lo sguardo rivolto alla vecchia idea di nazione. è in questo compito il posto dell’Italia non è quello di un passeggero sul treno europeo, ma quello di uno dei Paesi che ha contribuito a fondare l’idea stessa di questo cammino.
Oggi, vogliamo in realtà celebrare la Pace come valore supremo, da difendere e preservare, e mai da dare per cosa scontata. Ripercorrere quei fatti per scongiurare il ripetersi di quelle stragi, ma anche porre fine ai genocidi dei conflitti attuali.
Abbiamo tutti una grande responsabilità, perché il futuro di questo Mondo dipende prima di tutto anche dai nostri comportamenti quotidiani. Tutti, in prima persona, dobbiamo mettere al centro del nostro agire il bene comune. nel nome dei diritti ma anche dei doveri di ognuno di noi. Impegniamoci personalmente perché il nostro Paese ha bisogno di ognuno di noi. Ai bambini, ragazzi e giovani che fortunatamente la guerra non l’hanno vissuta, diciamo di contribuire per quanto è loro possibile al mantenimento della pace, che necessita la coscienza di essere costantemente costruita, partecipando sempre con maggior consapevolezza alla vita economica, culturale e politica della nostra comunità e dell’Italia intera. Diciamo anche di custodire e difendere con orgoglio la nostra Costituzione, affinché rimanga sempre il pilastro fondamentale della democrazia, del nostro vivere civile, della dignità e del rispetto di tutti i cittadini. Quanto accaduto allora e nei conflitti in corso, ci rende evidente che la guerra, qualsiasi guerra, è un’esperienza da non perseguire. L’abbiamo scritto nella nostra Costituzione Repubblicana: “L’Italia ripudia la guerra come strumento per risolvere le controversie internazionali e come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli”. Dobbiamo prendere coscienza della necessità, urgente, di una concreta cultura di pace, intesa come tolleranza, ascolto e comprensione, come capacità di incontro e relazione, come scelta politica nella ridistribuzione di risorse e investimenti. Dobbiamo ritrovare comunemente il senso della vita, il valore delle scelte che possono renderci più umani, per aiutare chi rimane indietro perché è più debole e sofferente.
Ecco perché è doveroso ricordare i nostri eroi. Perché è grazie a loro se oggi viviamo in una civiltà democratica. La guerra è inutile, porta solo distruzione e sofferenza, il dialogo è la vera arma per risolvere i conflitti.
Il 4 novembre è il giorno in cui dobbiamo fermarci a riflettere e ricordare su ciò che è stato ed è in corso, per costruire un presente e un futuro di pace.

Viva la PACE, Viva Pavone, Viva l'Italia unita, Viva gli Italiani!

Il Vostro Sindaco Endro Bevolo

Per commemorare questa importante giornata, tutta la cittadinanza è invitata Domenica 2 Novembre in Piazza del Municipio alle ore 10.15.

In allegato il programma dell'evento.

Costo

Gratuito

Allegati

Documenti

Contatti

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Email servizi.generali@comune.pavone.to.it
Telefono 0125.51009
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Ultimo aggiornamento pagina: 20/10/2025 13:19:48

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