Descrizione
Un itinerario in cui storia, fede e cultura si incontrano al centro dell’Anfiteatro morenico di Ivrea.
In una regione come il Canavese che è un insieme armonico e vibrante di paesaggio, lavoro, storia, costume, usanze, cultura, arte, ideali e realtà, Pavone offre un percorso in un territorio ricco di storia dove la tradizione industriale è riuscita a non infierire sulla natura, rispettandola, e dove le tappe per il ristoro della mente, del corpo e dello spirito si susseguono numerose.
Testimonianze artistiche di pregio, come la chiesa del complesso conventuale di San Bernardino, con il suo grandioso tramezzo affrescato da Gian Martino Spanzotti, emblematica testimonianza del passaggio dal Medioevo al Rinascimento, o come il Castello d’Andrade, certo più “giacosiano” che feudale, ma di indiscutibile suggestione, si intrecciano alle architetture dell’archeologia industriale, fabbriche di prodotti, un tempo, e di futuro poi, se si riuscirà a riconventirle effcacemente in luoghi di narrazione dell’attività e della cultura che hanno ospitato e che ha profondamente segnato, nell’apoteosi come nel declino, il territorio e la sua gente.
Il tutto in un ambiente di eccezionale fascino che sulla collina della Paraj Auta, conserva molte zone selvagge e consente ancora di entrare in contatto con la vita sviluppatasi nei boschi secolari e nelle piccole paludi e di osservare l’alternanza della vegetazione: quella tipica dei suoli aridi, sulla sommità, quella umida negli avvallamenti e i piccoli vigneti, nelle zone più assolate, radicati utilizzando ogni appezzamento disponibile.
In una regione come il Canavese che è un insieme armonico e vibrante di paesaggio, lavoro, storia, costume, usanze, cultura, arte, ideali e realtà, Pavone offre un percorso in un territorio ricco di storia dove la tradizione industriale è riuscita a non infierire sulla natura, rispettandola, e dove le tappe per il ristoro della mente, del corpo e dello spirito si susseguono numerose.
Testimonianze artistiche di pregio, come la chiesa del complesso conventuale di San Bernardino, con il suo grandioso tramezzo affrescato da Gian Martino Spanzotti, emblematica testimonianza del passaggio dal Medioevo al Rinascimento, o come il Castello d’Andrade, certo più “giacosiano” che feudale, ma di indiscutibile suggestione, si intrecciano alle architetture dell’archeologia industriale, fabbriche di prodotti, un tempo, e di futuro poi, se si riuscirà a riconventirle effcacemente in luoghi di narrazione dell’attività e della cultura che hanno ospitato e che ha profondamente segnato, nell’apoteosi come nel declino, il territorio e la sua gente.
Il tutto in un ambiente di eccezionale fascino che sulla collina della Paraj Auta, conserva molte zone selvagge e consente ancora di entrare in contatto con la vita sviluppatasi nei boschi secolari e nelle piccole paludi e di osservare l’alternanza della vegetazione: quella tipica dei suoli aridi, sulla sommità, quella umida negli avvallamenti e i piccoli vigneti, nelle zone più assolate, radicati utilizzando ogni appezzamento disponibile.
Bibliografia
Per informazioni e dettagli sull'itinerario è possibile consultare il link in allegato.
Indirizzo e punti di contatto
Nome | Descrizione |
---|---|
Punto di partenza | Ivrea |
Punto di arrivo | Pavone Canavese |
Lunghezza | 4,36 km |
Tempo percorrenza | 1h 20m |
Grado di difficoltà | Facile |
Dislivello | 70 mt in salita - 95 mt in discesa |
Caratteristiche | Strade asfaltate 70% Sentieri 20% Sentieri rocciosi 10 |