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Descrizione


Pavone si adagia sulle falde di formazioni rocciose limate dai ghiacciai di età preistorica che scendevano dalla Valle d’Aosta. Il Monte Appareglio, comunemente definito “Paraj Auta” sorge nella parte settentrionale dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea, il più grande d’Europa, nato dal ritiro degli imponenti ghiacciai alpini. Sulla “Paraj Auta” ci sono diversi itinerari segnalati, interessanti dal punto di vista geologico e naturalistico.

Insediamento umano attestato sin dall’età del Bronzo, documentato in epoca romana e sviluppato nel medioevo, sul territorio di Pavone transitava la strada che da Eporedia (Ivrea) portava ad Augusta Taurinorum (Torino) nei primi secoli della nostra era.
A partire dall’ XI secolo Pavone divenne feudo dei Vescovi di Ivrea; il donjon del castello fu fatto costruire dai presuli eporediesi ed il maniero che si sviluppò nei secoli fu loro residenza saltuaria sino ai secoli recenti. Nel 1885 Alfredo d’Andrade acquista i ruderi dell’antica residenza e la restaura con tecniche e principi innovativi.
In epoca medievale a Pavone sorgeva il ricetto, in parte ancora conservato e visibile. Nel ricetto venivano conservati i raccolti e, in caso d’allarme, trovavano rifugio le famiglie, gli animali e gli strumenti d’uso quotidiano. Il ricetto sorgeva sulla stessa collina del castello. Il nucleo è di forma allungata lungo l’asse nord-sud, ad occidente è delimitato da uno strapiombo e vi si accedeva tramite una torre-porta situata sul lato settentrionale. Era inoltre presente un collegamento interno con il castello sul lato orientale. La struttura urbanistica interna è articolata lungo due assi viari longitudinali principali. Le cellule edilizie sono singole nelle fasce laterali e doppie in quella centrale e nell’estremità settentrionale. Alcune di queste cellule sono ancora ben conservate e si può osservare come il materiale edilizio impiegato sia la pietra da spacco proveniente dalla collina su cui è costruito il ricetto.

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